
Come è cambiato Twitter da quando non c'è più Trump
Crollate le fake news sulle elezioni Usa. Ma non è tutto oro quel che luccica
Twitter, dopo aver bannato a vita dalla piattaforma l’ormai ex presidente statunitense Donald Trump, secondo quanto riferito dal Washington Post è diventa un social “migliore”.
I dati, processati ed elaborati da un team di ricercatori della società Zignal Labs appositamente per il WP, sono abbastanza chiari e non si prestano ad interpretazioni di sorta. In primo luogo l’hashtag #StopTheSteal (fermate il furto), usato per post su presunte frodi nella votazione a favore di Biden macchiando la sua vittoria sul social, è stato utilizzato quasi 690.000 volte nel periodo compreso tra il 9 e il 15 gennaio - ovvero dal giorno successivo al ban di Trump - rispetto ai 2,5 milioni registrati in precedenza.
Da evidenziare come Twitter sia solo la punta dell’iceberg, con altre piattaforme che in un modo o nell’altro hanno smesso di dar voce a Trump e ai suoi sostenitori non condividendo nulla di quanto affermato dal presidente statunitense uscente dopo la sconfitta.
La lunga lista include, sebbene con modalità differenti, Facebook, YouTube e Reddit, dando vita ad una sorta di fuga dalle piattaforme digitali. Un fenomeno che incide in negativo sugli stessi social e sul pubblico potenzialmente raggiungibile, oltre a far diventare sempre più “estremi” quanti precedentemente erano dediti alla diffusione disinformazione e contenuti fuorvianti.
Due prospettive diverse unite solo dal motivo scatenante: la cacciata di Trump dalle varie piattaforma ha sortito gli effetti sperati, ma il prezzo da pagare è la radicalizzazione delle persone già propense a sostenere teorie del complotto rispetto alle presidenziali Usa.
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Gli effetti, come visto in occasione dell’attacco al Congresso statunitense, non sono dei migliori. Ed è anche per questo che durante il suo mandato il Tycoon ha potuto pubblicare senza sosta tutto ciò che gli passava per la testa evitando la stingente moderazione dei social.