
MotoGP 2020, le pagelle del GP del Portogallo a Portimao
Oliveira chiude con un 10 e lode. Bene Miller e Morbidelli, malissimo Quartararo e Mir
Il Motomondiale 2020, evidentemente segnato dalla pandemia e dall’infortunio del Re della MotoGP Marc Marquez nella prima gara stagionale, si è chiuso con il GP del Portogallo sullo splendido tracciato del Portimao con la seconda vittoria in carriera e in stagione nella classe regina del “padrone di casa” Miguel Oliveira in sella alla KTM del team Tech 3.
Le pagelle del GP del Portogallo 2020 a Portimao (Algarve)
Miguel Oliveira: 10 e lode
Pole, vittoria netta e senza rivali e weekend perfetto per il talentino portoghese. Scelto da KTM per sostituire neo centauro della Honda Pol Espargaro nel 2021, aveva fatto dubitare molti sulla bontà della decisione del costruttore austriaco, con lo zampino di Brad Binder per dirottare Danilo Petrucci al posto di Oliveira nel team Tech3. Ma il portoghese si è guadagnato in pista la “promozione”, con due vittorie in stagione a coronamento di una carriera da protagonista nelle cilindrate minori. La vittoria “in casa” è la ciliegina sulla torta, e il futuro non può che essere roseo. Fenomenale.
Jack Miller: 9,5
Chiude l’avventura con il team Pramac prima di passare in sella alla Ducati ufficiale con un secondo posto. Oliveira non era battibile, Morbidelli sì e contrariamente a quanto successo a Valencia l’australiano è riuscito a passare il “Morbido” nel corso dell’ultima tornata con un sorpasso “di prepotenza”. Ora il salto di qualità, ma Miller ha chiuso la stagione alla grande. Deciso.
Franco Morbidelli: 9
Dopo aver “fregato” Miller a Valencia, cede all’ultimo giro ma la “sconfitta” - vista la differente posta in palio (podio e vittoria non sono equiparabili) – fa meno male. Inoltre Frankie non ha nulla da rimproverarsi, visto il secondo posto nel mondiale e la “paga” rifilata a tutti gli altri piloti Yamaha con la M1 in versione 2019. In Petronas accoglierà Rossi nel 2021, ma se la Casa di Iwata pensa davvero di affidargli la moto in versione 2020 lo vedrà presto spiccare il volo verso altri lidi. Certezza.
Andrea Dovizioso: 6,5
Si congeda dalla Ducati preparandosi a un 2021 “sabbatico” con una buona gara, chiusa al sesto posto dopo difficoltà enormi in qualifica. A metà stagione sembrava in grado di sfruttare l’assenza di Marquez per passare da vice a campione del mondo, ma la sorte non gli ha sorriso complici le difficoltà delle Desmosedici con le gomme. L’addio, nelle intenzioni, doveva essere diverso, ma in attesa di rivederlo in pista (cosa non scontata) il Dovi si merita una sufficienza piena per come ha corso nell’ultimo GP. Arrivederci a presto.
Valentino Rossi: 5
Gara da dimenticare in una stagione strana costellata da problemi tecnici e cadute. Voleva congedarsi dal team ufficiale con cui ha centrato tanti successi nel migliore dei modi, ma ha compromesso il suo GP in qualifica. La gara, invero, è stata buona con tanto di traguardo tagliato senza intoppi, e le parole dure verso Yamaha (“non fa una moto competitiva dal 2017”, ndr) ci stanno eccome. Vinales, in effetti, non è andato meglio a Portimao, e guardando Morbidelli forse il passaggio nel team Petronas sarà una benedizione. Anche se nel confronto diretto il “Morbido” lo ha demolito una volta di più, con la M1 in versione 2019. Depresso.
Maverick Vinales: 4
Yamaha ha puntato, da anni, su di lui, e giustamente le parole spese per la moto che gli è stata affidata sia nel 2020 che negli anni precedenti non sono tenere. Il tutto, poi, avrebbe anche senso, fermandosi però al 2019. Perché senza questo Morbidelli avrebbe ragione da vendere, ma finire sempre dietro a una M1 “datata” non depone a suo favore. Incompiuto, sempre.
Fabio Quartararo 4
Dopo le vittorie nei primi due GP stagionali a Jerez e un 2019 da favola, il francesino si è perso senza più ritrovarsi, e in Portogallo lo ha confermato una volta di più. Veloce è veloce, ma mentalmente non ha la solidità da pilota di punta, almeno per ora. Il problema è che nel 2021, passando al team ufficiale Yamaha, dovrà esserlo, pena finire come Vinales. Imploso.
Joan Mir: 4
Chiude una stagione da 10 e lode nel peggiore dei modi. La sua Suzuki, fortunatamente, ha accusato problemi a titolo mondiale vinto, mentre l’uscita di scena è tutta sua responsabilità (per sua stessa ammissione) e non di Bagnaia, vittima del suo errore. Da neo campione del mondo voleva e poteva festeggiare meglio, ma alla fine chiude con il titolo iridato, una vittoria, e la sensazione di una maturazione costante che dovrebbe proiettarlo tra i big anche per gli anni a venire. Il GP del Portogallo, però, è stato avaro di soddisfazioni. Un incubo in un 2020 da sogno.