Affrontare a testa alta un colloquio e uscirne fieri o, magari, vincenti. Quali comportamenti e approcci assumere per essere all’altezza della situazione?
Informarsi, essere puntuali, presentarsi bene, fare domande pertinenti
Può essere utile prepararsi a un colloquio, essere ben informati sull’azienda e sul ruolo specifico per cui ci si è candidati è importante ed è un buon modo per tenere a bada lo stress. Come fare? Raccogliete più informazioni possibile sull’azienda: dal sito Internet ufficiale, dai social network, dalle news.
Ci sono, poi, una serie di accorgimenti da osservare per fare una buona impressione: puntualità; outfit curato ma senza eccessi, non troppo rigido o classico né troppo vistoso; saper affrontare con destrezza e un po’ di strategia le domande del recruiter. Non è un caso che dinanzi a un “Parlami di te”, il candidato dimostri un po’ di timidezza o spaesamento e non sappia bene cosa dire. Nell’eventualità che vi capiti un recruiter che vi chieda di parlare di voi, siate sagaci e preparate a casa un piccolo discorso (due minuti) con i dettagli circa la vostra carriera, i collegamenti tra le varie posizioni ricoperte, i percorsi formativi. Anche a chi si candida è concesso fare domande purché queste siano pertinenti, ecco alcuni esempi:
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“quale sarebbe, nello specifico, il mio ruolo all’interno dell’azienda?”
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“qual è la possibilità di crescita in azienda?”
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“quando potrò avere una risposta?”.
Focus su gestualità e comportamento
La comunicazione non verbale ha il suo peso: dalla stretta di mano al modo in cui posizionate le braccia (mai incrociarle perché denoterebbero un atteggiamento di chiusura), allo sguardo che dovrà essere fermo e sicuro (non distogliete lo sguardo e anche nel momento di eventuale difficoltà conservate il contatto visivo) fino alla vostra stessa naturalezza. Fate attenzione al linguaggio del corpo, esso parla quanto e più delle parole.