Usa, Trump dopo le stragi: "razzismo e suprematismo vanno sconfitti"
In un discorso alla nazione il Presidente statunitense ha parlato anche di "pena di morte" per i killer
Dopo le due stragi nel giro di poche ore a El Paso e a Dayton che hanno bagnato col sangue questo weekend causando 29 morti dopo gli attacchi da parte di due “suprematisti bianchi” il Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, in un discorso alla nazione trasmesso in TV ha esordito parlando di “crimini contro l’umanità”.
Trump: “razzismo e suprematismo vanno sconfitti”
Il Tycoon ha poi proseguito affermando che “il razzismo, il suprematismo bianco e la bigotteria sono ideologie che non devono avere posto in America e devono essere sconfitte” assicurando che verranno emanate nuove misure molto rapidamente. Trump ha anche comunicato di aver dato disposizioni al Dipartimento di Giustizia per elaborare una nuova legge che preveda la pena di morte per i crimini d'odio e le stragi di massa.
“Il killer a El Paso ha pubblicato un manifesto online (sul forum 8chan, la feccia del web), consumato dall'odio razzista", ha quindi affermato il Presidente statunitense, aggiungendo come “con una sola voce la nostra nazione deve condannare e debellare queste ideologie. Non c’è posto per l’odio in America; l’odio deforma la mente, saccheggia il cuore e divora l’anima”. Per Trump, che ha anche addossato a internet, social media e financo videogames la responsabilità di contribuire alla “radicalizzazione” deli individui, “a premere il grilletto sono stati odio e instabilità mentale”.
I tweet di Trump: nessun accenno all’odio razziale
Ovviamente prima di intervenire in TV Trump aveva pubblicato una serie di Tweet nei quali chiamava a raccolta “repubblicani e Democratici” senza però far cenno alla questione razziale, accusando invece la stampa (novità) e chiedendo una riforma sull’immigrazione.
Evidentemente non aveva ancora realizzato come la sua retorica anti-immigrati potesse essere uno dei moventi per le 16 stragi “suprematiste” negli Usa nel solo 2019. Anche i democratici hanno perso l’orientamento subito dopo le due stragi, invocando leggi restrittive sulla vendita delle armi da fuoco per passare all’attacco rispetto alla politica “discriminatoria” e ai limiti del razzismo del Tycoon e della sua amministrazione.
FBI: maxi-operazione per sventare la minaccia di nuove stragi
Dopo le due stragi il direttore dell’FBI Chris Wray ha avviato una maxi-operazione su tutto il territorio per sventare nuove minacce di stragi di massa, come hanno riferito diversi organi d’informazione statunitensi citando fonti interne al Bureau.
Nel timore di nuovi attacchi da parte di emulatori dei due killer suprematisti, è stata inoltre predisposta una task force all’Edgar Hoover Building di Washington, quartier generale dell’FBI, che avrà il compito di raccogliere e analizzare tutte le informazioni provenienti da tutti gli States.
El Paso: il killer non si pente
Patrick Crusius, il 21enne autore della carneficina di El Paso, dopo essere stato fermato è sottoposto a serrati interrogatori, ma da quanto trapela non è minimamente pentito per aver la strage, in cui sono morti molto cittadini messicani e di origine ispanica.
Mattarella: “contrastare clima d’intollereanza”
Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha inviato un messaggio a Trump esprimendo cordoglio per le due stragi “che a poche ore di distanza hanno drammaticamente colpito le città di El Paso e Dayton, provocando un gran numero di vittime tra inermi cittadini. Nel condannare con la massima fermezza questi gesti di proditoria violenza, l'Italia intera si stringe nel dolore al popolo degli Stati Uniti d'America”.
Aggiungendo che “gli Stati Uniti potranno sempre contare sulla nostra determinazione per contrastare il sempre più preoccupante clima di intolleranza che genera violenza anche all’interno delle nostre società libere e democratiche”.